Noleggio Magnetoterapia

La magnetoterapia (o elettromagnetoterapia) è un genere di terapia alternativa che utilizza campi magnetici di vario genere. Sottoporre determinate parti del corpo ai campi magnetici prodotti da magneti produrrebbe effetti benefici sulla salute.
Tuttavia non vi è alcuna prova scientifica che la terapia con magneti o con elettromagneti sia efficace. In ogni caso la maggior parte di pazienti che vi si sottopongono affermano di trarne benefici immediati o a lungo termine. La magnetoterapia non va confusa con lo studio e l'eventuale applicazione degli effetti che campi magnetici di forte intensità hanno sul corpo umano.
Si possono distinguere tre tipi di magnetoterapia:

statica;
a bassa frequenza;
ad alta frequenza.

Lo studio delle interazioni dei campi magnetici con la salute umana è di origini antichissime, e dovrebbe essere fatto risalire addirittura ad Ippocrate e agli antichi Egizi per quanto l'effetto dei magneti permanenti sulla vita umana abbia una valenza molto limitata e più che altro psicologica.
Un salto in avanti in questo campo fu compiuto nel dopoguerra, grazie ai giapponesi Fukuda e Yasuda, ed agli americani Basset e Pilla. Con i loro studi sulle proprietà elettrochimiche dei cristalli costituiti dalle proteine del collagene, e il comportamento piezoelettrico della sostanza ossea, portarono un contributo alla magnetoterapia.

Magnetoterapia Statica



La magnetoterapia basata sui campi magnetici statici, a campo stabile, è considerata una pseudoscienza, sia perché non è una teoria plausibile e conciliabile con la fisica e con la biologia, sia per la mancanza di effetti positivi accertati per la salute.
L'emoglobina è debolmente diamagnetica ed è respinta dai campi magnetici. I magneti usati sono tuttavia troppo deboli in termini di forza per avere un minimo effetto misurabile sul flusso del sangue.
In magnetoterapia la forza del campo magnetico (induzione magnetica) viene espressa in Gauss:

1 Gauss = 0,00001 Newton / Ampére metro
1 Tesla = 10.000 Gauss

Il flusso magnetico viene espresso come prodotto tra l'induzione magnetica e l'area della superficie perpendicolare all'induzione magnetica, e la sua unità di misura è il Weber: 1 Weber = 1 Newton / Ampére · metro
I magneti utilizzati in magnetoterapia a campo stabile vengono classificati in base all'intensità magnetica:

molto bassa: 100-300 Gauss (cc);
bassa: 300-700 Gauss (cc);
media: 1000-2500 Gauss (cc);
alta: 3000-6000 Gauss (cc);
massima: 7000-12300 Gauss (cc).

Generalmente la durata dei magneti è illimitata, salvo quelli in ferrite o deliberate operazioni di surriscaldamento del magnete a temperature prossime, pari o superiori al punto Curie dei materiali di cui sono composti (sempre superiori a 300 °Celsius).

Elettromagnetoterapia





Magnetoterapia a bassa frequenza



La magnetoterapia a bassa frequenza consiste nell'applicare, tramite un solenoide attraversato da una corrente elettrica pulsante (cioè composta esclusivamente di semionde dello stesso segno), un campo elettromagnetico.
Diversi studi evidenziano l'importanza che avrebbe la costanza delle applicazioni nel determinare la sua efficacia e sostengono che la magnetoterapia a bassa frequenza, dal momento che agirebbe a livello cellulare, creando un micromassaggio interno ad ogni cellula che faciliterebbe l'eliminazione dei rifiuti metabolici, sarebbe utile nell'ambito di una vasta casistica, in particolare laddove i tessuti siano più ricchi d'acqua.
La Magnetoterapia è indicata in casi artrite, artrosi, asma, atrofia muscolare, cefalea, distorsioni, fratture, osteoartropatia e prostatite; tuttavia non vi è alcuna evidenza scientifica o clinica della sua presunta efficacia.

Tecnica

L'apparecchiatura utilizzata è costituita da uno stadio oscillatore che eroga un'onda quadra la cui frequenza è selezionabile, solitamente tra i 5 e i 100 Hertz. Lo stadio oscillatore è comandato da un timer, che consente di programmare la durata dell'applicazione, e a sua volta pilota uno stadio di potenza, generalmente costituito da uno o più mosfet, che consente di inviare una corrente dell'ordine di almeno 1 ampere nel solenoide utilizzato per generare il campo magnetico.
È utile che sia presente anche un sensore ad effetto Hall per verificare l'effettiva presenza del campo magnetico, e la sua polarità.

Magnetoterapia ad alta frequenza



La magnetoterapia ad alta frequenza, nota anche come magnetoterapia a radio frequenza, si basa sull'emissione di onde radio di frequenze comprese tra i 18 e i 900 MHz in brevi impulsi, la cui frequenza è regolabile. Recenti studi affermano che tali onde radio avrebbero la capacità di migliorare la risposta immunitaria delle singole cellule, aiutandole a ritrovare un opportuno "equilibrio". Recentemente si sente dire che la magnetoterapia ad alta frequenza fluidificherebbe il sangue, migliorando la circolazione, e attenuerebbe le infiammazioni.
Anche per questa versione della magnetoterapia, non esistono né prove scientifiche né cliniche di efficacia, ma i benefici continuano ad essere evidenti e confermati dai pazienti che si sottopongono alle terapie, affermando diminuzione dei dolori e quindi, dell' infiammazione.

Tecnica

La magnetoterapia ad alta frequenza consiste nell'applicare onde radio a larghissimo spettro, da pochi MegaHertz fino al Ghz, con potenze intorno ad 1 W, in impulsi brevissimi (90-100 microsecondi) ripetuti da 40 a 2500 volte al secondo. Secondo i sostenitori della magnetoterapia gli impulsi di AF avrebbero la caratteristica di ripristinare la corretta polarizzazione della membrana cellulare aiutando la cellula a superare uno stato di presunto "squilibrio" (concetto che però non ha alcuna corrispondenza specifica in biologia).

A volte erroneamente confusa con il biomagnetismo o con la elettrostimolazione, la magnetoterapia avrebbe, secondo i sostenitori, numerosi campi e numerose modalità di applicazione, ma opererebbe principalmente nella regolarizzazione dell'equilibrio elettrochimico della cellula e restaurando la corretta permeabilità della membrana cellulare; a questo fine le zone interessate da patologie muscolari, articolari, ossee e tessutali in genere, verrebbero sottoposte a irradiazioni mirate.
La magnetoterapia è controindicata per i portatori di stimolatori cardiaci pacemaker e apparecchiature elettroniche in quanto potrebbe interferire con esse, e secondo i praticanti sarebbe controindicata in presenza di patologie neoplastiche, in quanto ne accelererebbe lo sviluppo, potrebbe avere effetti di vasodilatazione e viene sconsigliata in caso di insufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, alterazioni funzionali organiche, psicopatologie, epilessia, alcune malattie infettive, micosi, iperfunzione tiroidea, sindromi endocrine, tubercolosi e gravidanza.

Studi sull'efficacia e critiche alla Magnetoterapia



Nel 2002 un report della National Science Foundation evidenziò come la magnetoterapia non abbia basi scientifiche.
Le affermazioni di numerosi venditori della magnetoterapia si basano su un linguaggio pseudoscientifico e New Age, e non sono supportate da risultati scientifici o studi clinici.
La maggior parte delle critiche concettuali mosse nei confronti della magnetoterapia sono relative seguenti aspetti:

I tipici magneti usati producono un insufficiente campo magnetico così da non potere avere alcun effetto su muscoli, sangue, ossa o altri organi.
Alcuni produttori di apparecchi per la magnetoterapia affermano che il campo magnetico aiuterebbe a fare circolare il sangue interagendo con il ferro contenuto nella emoglobina. Tuttavia in merito non vi è alcuna evidenza scientifica. Inoltre questo assunto non tiene in considerazione il fatto che il ferro interagisce coi campi magnetici solo quando si trova in uno stato solido cristallino e dal momento che il ferro contenuto nel corpo si trova solo ed esclusivamente in forma molecolare solubilizzata nei liquidi biologici non è in grado di risentire della forza che dovrebbe indurre il campo magnetico.
Non vi è evidenza scientifica che i magneti siano in grado di restaurare la bilancia dell'energia elettromagnetica del corpo umano.
Persino con i molto più potenti campi magnetici utilizzati nell'Imaging a risonanza magnetica si rilevano effetti nulli o poco significativi.
Molti dei siti che promuovono la magnetoterapia appartengono a persone o aziende che traggono profitto dalla vendita di prodotti magnetoterapici.
In un test randomizzato condotto dall'Energy Medicine Developments, Inc. e pubblicato in Alternative Therapies in Health and Medicine nel 2003 si sostiene che l'elettromagnetismo abbia avuto "piccoli" effetti benefici in pazienti con sclerosi multipla anche se gli stessi autori segnalano che i risultati avrebbero la necessità di essere replicati per essere presi in considerazione. Nel 2006/2007 una review sistematica condotta dalla Cochrane Collaboration non riscontrò alcuna prova che la terapia elettromagnetica fosse utile nella cura di lesioni da pressione o di ulcera varicosa.

La nostra posizione nei confronti di questa terapia è prettamente sintomatica, ovvero se riusciamo a lenire le sofferenze dei nostri clienti, se le persone che praticano questa terapia ottengono il risultato sperato e confermano di stare meglio, di avere quindi dei benefici per il loro benessere quotidiano, siamo felici. E l' obiettivo è raggiunto. E ringraziamo tutti coloro che si affidano a noi per il noleggio di apparecchiature per la Magnetoterapia.

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